Il sistema sportivo professionistico nord-americano è organicamente diverso da quello europeo e del resto del mondo: infatti le varie leghe professionistiche nord-americane, non solo la NBA, non appartengono ad alcuna federazione sportiva nazionale, ed il concetto di retrocessione in serie minori e di promozione in serie maggiori, non sono neanche vagamente contemplate. Le squadre della NBA sono chiamate con il termine franchigie, e sono sempre le stesse ogni stagione.
Le franchigie possono fallire o essere rilocate in altre città con mercati che la lega riconosce validi. Se una squadra si sposta da una città ad un'altra porta con sé tutta la sua storia: i titoli vinti, i numeri di maglia ritirati, il nome della franchigia, e quant'altro.
L'espansione della lega viene decisa dalla NBA Board of Governors, che è l'assemblea che prende tutte le decisioni riguardanti la lega. Per la scelta di una città come destinazione di una franchigia già esistente o di una nuova expantion team (aumento delle squadre), vengono presi in considerazione parametri come la posizione della città, il numero di abitanti, la grandezza dell'impianto sportivo, o se ci sono progetti per la costruzione di una nuova arena più moderna. Nel complesso la NBA calcola il valore del mercato di quella città e i benefici che una squadra potrebbe portare alla lega.
Un esempio riguarda l'ultima expantion team della lega nel 2004, con l'entrata degli Charlotte Bobcats. Infatti nonostante Charlotte avesse già avuto una franchigia fino al 2002, gli Charlotte Hornets, che il proprietario chiese di spostare a New Orleans, l'interessante progetto di un imprenditore di colore per la costruzione di una nuova moderna arena entro due anni, e la grande passione per la pallacanestro degli abitanti del North Carolina, spinsero la NBA a portare la 30ª franchigia a Charlotte nonostante il precedente tentativo con gli Hornets.